Ci sono date che non si dimenticheranno mai. Dimenticare la domenica delle Palme di questo 2022 sarà difficile, anzi impossibile per chi è scosso da una notizia che non ti aspetti e che non vorresti sentire: tutto sembra inverosimile, stenti a credere, ma alla fine devi rassegnarti ed accettarla!
Sul piazzale davanti al Santuario di San Francesco, stamattina, in attesa del sacerdote per la tradizionale benedizione delle palme e dei ramoscelli di ulivo, quella notizia si è diffusa in pochi istanti, suscitando sconforto, incredulità, emozioni, dolore. ERNESTO DALL’OGLIO non c’è più.
Ernesto Dall’Oglio, uno dei ragazzi più amati nella nostra città, nel mondo dello sport, nella società che lo aveva adottato giovanissimo, nella metà degli anni 70, quando arrivò a Milazzo con la sua famiglia. Papà Maurizio era il capocantiere della Petrochemical, una delle ditte storiche dell’indotto della Raffineria, che dopo il pensionamento rimase a Milazzo, dove i suoi figli nel frattempo erano cresciuti, avevano le loro amicizie, si erano formati una famiglia. Ernesto, uno dei quattro figli di “capo” Dall’Oglio e della signora Luciana, aveva poco meno di quattordici anni quando arrivò: Federica un anno in più, Franchino e Cristian erano più piccoli… non sarebbe stato difficile per loro inserirsi nella nuova città, trovare amici, essere amati e rispettati. Non avrebbero mai pensato, allora, ragazzi, che quella città avrebbe pianto alla triste, terribile notizia!
Quanto tempo è passato! Ci accorgiamo che sono sempre di più gli amici che ci lasciano, ed Ernesto è uno di quelli, l’ennesimo!
Stamattina forse non ha compreso che quel malore improvviso lo avrebbe portato verso papà Maurizio, verso mamma Luciana, da qualche anno lassù per l’eternità. Forse non ha compreso che c’era una vecchia signora, che, insensibile e cinica, aveva stabilito di recidere con la sua falce il filo che lega ognuno di noi alla vita terrena.
Lo aveva già deciso, scegliendo oggi, domenica 10 aprile! Aveva stabilito, ma lo sapeva solo lei, di presentarsi improvvisamente da uno dei ragazzi più amati nella nostra città, nel mondo dello sport, nella società nella quale si era brillantemente inserito! Attendeva Ernesto quella vecchia signora: aveva fissato solo lei quell’appuntamento, e non gli ha lasciato scampo. Non ha voluto che Ernesto festeggiasse la Santa Pasqua, anche se mancava solo una settimana; che attorno a lui si stringessero i suoi figli, i suoi cari, gli amici per scambiarsi un messaggio di pace, di amore, di fratellanza.
Aveva fretta! Un colpo di falce e via! Egoista, crudele, indifferente, odiosa, non gli ha dato il tempo di difendersi, di proteggersi, di rendersi conto che non avrebbe voluto attendere oltre.
Ed in pochi attimi la notizia fa il giro della città, degli amici, dei conoscenti, dando il via ad una serie di domande, di ipotesi, per cercare una motivazione, per giustificare quest’ennesimo lutto che colpisce Milazzo in un giorno di festa, in una domenica delle Palme che non potremo mai dimenticare!
Ma che giustificazione si potrebbe dare, di fronte ad una partenza così repentina? E a cosa servirebbe? Non certo ad alleviare il dolore indescrivibile di Maria, o quello di Maurizio o di Jacopo; nè a dare conforto a Federica, a Franchino (come lo abbiamo sempre chiamato), o a Cristian! No. Nessuna giustificazione per un addio che nessuno di noi si attendeva; nessuna giustificazione alla scelta della vecchia signora, che stamattina è entrata, indesiderata ma decisa, in quella casa di due ragazzi di Milazzo, sposi felici da tantissimi anni, per ghermire lui, portarlo via, senza chiedere altro!
Oggi, domenica delle Palme, facciamo fatica ad accettare questa grave perdita.
Ci sarà l’ultimo saluto domani, lunedì 11 aprile, alle ore 15.30, al Duomo, dove si assieperanno parenti, amici, sportivi, estranei, semplici conoscenti. Saranno lì per tributare anche l’ultimo applauso allo sportivo che lascia il campo; per stringersi alla moglie, ai figli, ai fratelli, ai congiunti e per testimoniare il loro affetto.
Saranno lì per ascoltare il messaggio di fede e di speranza del sacerdote, che inviterà tutti a pregare per la risurrezione finale di un fratello andato via troppo presto.
La Settimana Santa, con i suoi riti, con i suoi misteri, ci aiuterà a comprendere anche il perchè di questo triste trapasso.
Ed allora troveremo, con la fede, quel conforto che la ragione si rifuta di accettare.
Addio, Ernesto. Abbraccia per me, per noi, papà e mamma!
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