LA MANCANZA DI VIGILI NON GIUSTIFICA L’INOSSERVANZA DELLE REGOLE! UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE, MENTRE CENTINAIA DI AUTOMOBILISTI SI PRENDONO BEFFA DELL’AMMINISTRAZIONE!
Un compianto ma non troppo ex Presidente avrebbe detto “Non ci sto!”. E in tanti ieri sera non ci stavano, sul Lungomare Garibaldi. Per primi gli automobilisti che ogni domenica pomeriggio invadono Milazzo con le loro auto, per inquinare più del dovuto una città che di nubi tossiche ne ha da vendere, peccato che non ne voglia nessuno! Automobilisti costretti a procedere in fila indiana, su quell’insignificante budello che è diventato il lungomare, proseguendo fino alla Panoramica, quindi tornare indietro e cercare di riguadagnare l’uscita, imboccando la via Colombo, e restare imbottigliati a piazza Roma, dove l’unica intersezione (chi saliva dalla via Colombo doveva dare precedenza a chi procedeva verso la via Impallomeni, senza problemi di sorta) è stata brillantemente sostituita da una rotatoria che convoglia in pochi metri quadri i flussi di due, tre, quattro e più correnti di traffico. La circolazione si paralizza, le file sono interminabili, nessuno si accorge che non è questione di “isola pedonale sì, isola pedonale no”, poichè le auto sarebbero costrette a procedere, a passo d’uomo e con danni per i polmoni dei pedoni e dei commercianti, lungo la via Nino Ryolo. E il comando vigili latita, poichè non ci sono soldi per pagare le indennità! Una bellissima trovata, un alibi quasi perfetto. Ma in una situazione come questa NON CI STO lo dice anche il cittadino che rispetta le leggi e paga le tasse! E che vuole che da parte dell’amministrazione sarebbe opportuno correre ai ripari, trovare un rimedio, investire la Prefettura, le altre forze di Polizia (anche loro in fin dei conto dovrebbero fare rispettare le leggi, o no?). E mentre si arranca e si annaspa, qualche automobilista, consapevole che a Milazzo ognuno può ricorrere al “Fai da te”, sposta la transenna, e si immette sull’isola pedonale. Impunito, come altri che lo seguono. E’ la rivolta della base, di quella maggioranza non troppo silenziosa che agisce solo perchè non c’è nessuno che fa rispettare le leggi. In caso contrario, lingua dentro un determinato buco e in colonna, se ti piace è così. Altrimenti, lascia la macchina e procedi a piedi, come si fa da qualche anno in altre città alle quali vorremmo fare concorrenza offrendo spettacoli degradanti e squallidi di inosservanza delle norme di legge e delle ordinanze! E ora? Chi grida di togliere l’isola pedonale non sa cosa dice, perchè non risolve il problema, ma lo complica: nessun rispetto per i pedoni, solo asservimento alle auto in circolazione, che vengano dalla periferia di Milazzo o da altri comuni poco importa. E non occorre neanche fare la voce grossa, cari signori Amministratori, ma mostrare le palle! Proprio quelle, perchè chi commette reati non la deve passare liscia! Cominciate a smantellare quell’insignificante rotatoria su piazza Roma, ripristinate la vecchia soluzione che permetteva da venti e passa anni di circolare anche in presenza di chiusura del Lungomare. Tanto, ormai quei soldi sono stati spesi, anche se è stata realizzata una emerita porcheria… Siamo disposti a perdonare qualche peccato commesso, in quest’anno del giubileo della Misericordia. Ma non aspettate oltre… i cittadini elettori non accetterebbero pentimenti tardivi! E loro per primi, al momento opportuno, direbbero NON CI STO!
Anche se si toglie la transenna, esiste un cartello…..
Ieri si è assistito alla prova di esame di due materie che vanno per la maggiore in città: assenza dell’amministrazione comunale e maleducazione anarchica dei milazzesi. Tutte e due passati a pieni voti, con buona pace di chi si incazza ancora come un adolescente avendo sorpassato la cinquantina da un po. Mi son vergognato di essere milazzese, se i milazzesi, dentro e fuori il palazzo, sono questi. Mi son vergognato di vedere che l’autorità costituita non esiste, e non esiste la capacità politica di fare forza comune ed affrontare i problemi di una città che ormai se ne è andata a puttane. Capisco la rabbia di chi è costretto a farsi ore di automobile per percorrere poche centinaia di metri ma, e qui sorge la domanda spontanea, scendere e fare due passi, lasciando magari la macchina sotto casa o a poche centinai di metri dal centro, è operazione complicata? Paghiamo anni di abitudini malsane e come tanti tossici non riusciamo a smettere ma solo a promettere, ci proverò….la prossima volta. Non capisco un sindaco ed una giunta che cazzeggia su mille problemi seri e meno seri ed un gigantesco guaio come la viabilità non riesce nemmeno lontanamente ad affrontare. Si incontrano, come tanti carbonari di risorgimentale memoria e decidono di non decidere. So, per conoscenza, che molti di coloro che siedono in comune, son dotati di buona volontà e discreta intelligenza, (per gli altri mi astengo), e non riuscire ad affrontare con coraggio ed acume un bubbone simile è solo debolezza al quadrato, e se non hai coraggio delle scelte e capacità di vedere oltre, sei inutile e devi tornare a casa. Quanto ai milazzesi che scendono dalle auto, ed esasperati, spostano transenne e blocchi per fare prima, gli brucerei la patente e li costringerei a girare in risciò, guidato da lui pedalando, per 5 anni. Questi continui strappi alla legge, alla decenza all’educazione civica, non hanno scusanti. Sentirmi dire fatti i cazzi tuoi ed altro sulla mia famiglia…..solo perché avevo detto che era proibito, la dice lunga sulla disponibilità del milazzese medio al rispetto del convivere civile. Siamo tutti un orticello, ed alcuni, anzi molti a vedere ieri sera, lo hanno sommerso di letame. I vigili non c’erano per mancanza di fondi (ma carabinieri e polizia che in questi casi devono intervenire, dove erano?), e per questo la nostra cara Milazzo si è trasformata nella città il cui vero nome è Anarchia. Faccio fatica a credere in quelli che parlano di orgoglio siciliano ed amore per la propria terra. O quelli di ieri erano tutti stranieri o continentali (statisticamente impossibile), oppure, i siciliani moderni e non, parlano di orgoglio ed amore per la terra di origine per riempirsi la bocca. Chi ama la sua città, non la maltratta come se fosse uno straccio, cosa che ieri si è verificata alla grande. Da ieri tutto è permesso, e sta solo al Comune cercare di recuperare una credibilità che è sparita da tempo. Non è più tempo di pause e fasi intermedie. Ma tempo di scelte, anche coraggiose ed impopolari. Quanti ai miei concittadini auspico una presa di coscienza. Non ci sono le scuole di pensiero giuste per dire cosa fare o meno, ma solo una attenta autocritica e valutazione di ciò che è giusto o sbagliato, e non mi conviene o meno. Un amico di Venezia, passato in città, mi disse: capisco se un comune non amministra bene, ma nessun cittadino ha il diritto di calpestare la propria città ed i diritti dei concittadini, solo perché non c’è nessuno che lo punisce. Se ti comporti male sei solo un coglione maleducato. Cominciamo a definire così chi tratta la città come ieri sera, probabilmente l’orgoglio di cui sopra tornerà ad essere di voga. Scusate l’ennesimo sfogo, e grazie per l’ospitalità