UNO DEGLI UOMINI POLITICI PIU’ ATTIVI DELLA CITTA’ E’ ANDATO VIA IN SILENZIO. DOMANI, VENERDI’ 11, ALLE 15, I FUNERALI NEL SANTUARIO DI SAN FRANCESCO.
Ciccio De Pasquale lascia improvvisamente la sua famiglia, la moglie, i figli, i suoi cari, i tantissimi amici, per andare via, per sempre. La notizia piomba su Milazzo come un uragano, e in poche ore si commenta quel che è il fatto del giorno. La sua popolarità è grande, dovuta soprattutto alla vita politica che lo aveva reso uno dei protagonisti della Milazzo degli anni di Cartesio e di Pino Merlino, battagliero e mai rassegnato, a volte ostinato perchè consapevole delle decisioni che si dovevano assumere per la città che bisognava disegnare per il futuro, a volte remissivo perchè sapeva saggiamente, forte della sua esperienza, che non si poteva sempre bloccare l’attività amministrativa. Ma Ciccio era noto anche per il lavoro che svolgeva all’interno della Raffineria, che gli valse delle critiche spesso feroci da parte degli oppositori all’industria; quindi per il suo rapporto umano con i cittadini, di qualsiasi colore politico; e non ultimo per la sua innata onestà e per lo spirito di servizio che gli consentivano di interpretare il suo ruolo di consigliere eletto dal popolo senza accettare compromessi e con dignità. Sulla breccia fin dalle elezioni del 1980, assieme a quei giovani, molti dei quali alla prima esperienza, legati da un credo, dalla coerenza, ma soprattutto dalla volontà di imprimere una svolta ad una città che vedeva nel turismo la nuova fonte di ricchezza mai considerata. Erano gli anni del centrosinistra ma anche delle maggioranze allargate, del compromesso storico e delle lotte interne alla DC che portarono ad una scissione che appariva insanabile, a due schieramenti contrapposti in cui i fratelli lottavano i fratelli. Erano gli anni di Cartesio e Greco, di Franco Trio e di Ninni Morabito, di Tindaro La Rosa e di Saro Marano, di Giacomo La Spada e di Peppino Codraro. Erano gli anni di nuovi personaggi, animati dalla volontà di crescere e di progredire, in nome della democrazia e delle scelte condivise: Ciccio Trimboli, Lilla Formica, Carmen Manna, Pietro Petrella, Enzo Russo, Paolo Oliva, Cesare Fogliani, Natale Napoli, Maurizio Isgrò. Erano gli anni in cui a dettare le regole erano anche gli interessi nei confronti di una città che doveva essere il polo attrattivo della provincia, l’alternativa a Taormina, il centro di una nuova area metropolitana che avrebbe conglobato anche Barcellona e i paesi compresi da Villafranca Tirrena a Falcone…
Ciccio De Pasquale rimane sulla scena politica interrottamente per oltre un ventennio, dal 1980, con incarichi quasi sempre assessoriali. Intenso il rapporto con l’elettorato, sereno quello con i dipendenti comunali, assiduo con le forze politiche di maggioranza e di opposizione. Mai domo, spesso ostinato, soprattutto nei rapporti con i vecchi amici e compagni di scuola, ci mancherà il suo carattere ribelle. Mi fermò qualche tempo fa, a bordo della sua auto. Mi disse che condivideva la lotta di TERMINAL per il Liceo. “La scuola è del Comune, non si tocca. Nessuno la deve toccare… Quando hai bisogno, conta su di me…“. Generoso come sempre, anche quella volta non avrebbe ceduto ai compromessi e agli intrighi… Non potrò contare su di lui, per difendere la nostra scuola, il nostro Liceo Impallomeni, che sentiva anche suo, perchè lì dentro aveva passato gli anni più belli della sua giovinezza. Ma da lassù sa che non tradiremo la sua speranza, e non cederemo la scuola che fu anche la sua, per nessun motivo.
Addio, Ciccio, ti ricorderemo sempre… ti vorremo sempre bene.
Ricordiamo la tua battaglia, qualche anno fa, per riaprire al culto quel santuario dedicato a San Francesco da Paola… Domani 11 marzo, alle 15, in quel santuario il Santo di Paola ti abbraccerà come un figlio, e ti condurrà nel Regno dell’Altissimo, per regalarti la vita eterna. I peccati? Le colpe? Tutte cancellate, perchè il tuo Santo, quello del quale portavi il nome, nella sua grande bontà e generosità, sa che erano stati commessi per la fragilità della natura umana! Ma sa anche che eri buono, e salutavi tutti con un sorriso… quello che ci mancherà…