ORMAI CI SIAMO AFFEZIONATI, MA QUANTO PRIMA ARRIVERA’ IL NUOVO ASFALTO
Già segnalate sull’allegato 13 al n. 7 di TERMINAL Luglio 2015, resistono ancora immutate rispetto alla mia foto inviatavi lo scorso 25 luglio. Ad onor del vero, va detto che da allora qualcuno ha cercato di livellare alla meglio le originarie sconnessioni, che tuttavia lasciano un considerevole (e pericoloso) gradino rispetto al livello dell’asfalto. La situazione è comunque tale da determinare disturbo alla circolazione oltre che danni ai veicoli. Le gimkane, alle quali sono costretti gli automobilisti, sono tipiche di spazi chiusi e non consentite sulle pubbliche vie aperte al traffico. Perchè non si è approfittato dei lavori di bitumazione di tante strade cittadine (le Via Colombo, ad esempio, distante un paio di centinaia di metri) per sanare la situazione, chiedendo all’impresa esecutrice dei lavori di “stornare” qualche carriola di asfalto nei luoghi colpiti dalle mine anticarro o dalla pioggia di bombe sull’Iraq? Perchè a questo assomigliano i crateri coperti alla meno peggio: ad un bombardamento successivamente rattoppato. Non dite che non era possibile! Se ne fatto tanti di “storni e stornelli” che quello suggerito sarebbe stata un’allegra passeggiata. Non ditemi nemmeno che anche lì arriverà l’asfalto catalitico. Sembra di leggere sul parabrezza impolverato di qualche automobile la solita frase “Tieni duro, pioverà!”. Ma nel frattempo l’amministrazione, con i suoi potenti mezzi ed i suoi solerti funzionari, avrebbe dato esempio di efficienza nei confronti dei cittadini e degli automobilisti, molti dei quali nemmeno di questa città! Ritorniamo a dire, come quel tizio che non voleva lavare l’auto: “Tieni duro: pioverà!”