Non poteva durare… o se preferite, “Troppa grazia, Sant’Antonio”! Domenica al “Fogliani” tutto era andato per il meglio, e gli stessi sanitari hanno avuto ampio spazio sulle testate giornalistiche perchè, finalmente, qualcuno aveva capito che proprio l’ospedale di Milazzo era la sede giusta per vaccinare gli anziani, o meglio gli over 80! Quelli appositamente prenotati tramite il portale on-line sono apparsi soddisfatti, dubbiosi, perplessi, incoraggiati, come se per loro il vaccino fosse un elisir di lunga vita. Ma l’importante è somministrare. E fare presto!
Ci troviamo in una fase decisiva della lotta al coronavirus e con gli effetti del vaccino si punta alla consistente diminuzione del numero dei decessi e delle ospedalizzazioni per una fascia delicata come quella degli ultra ottantenni del nostro comprensorio. Dalle ore 8 nel presidio di Villaggio Grazia il personale sanitario aveva iniziato, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, i turni per la somministrazione della prima dose agli ultraottantenni, una categoria fragile a forte rischio. Arrivati in ospedale con i familiari che premurosamente li hanno accompagnati, a loro è stata riservata una sezione dell’area parcheggi interna, la cui gestione è stata egregiamente regolata dai volontari del locale comitato della Croce Rossa. Nessun disservizio, così come era avvenuto nel corso della prima giornata, e nessuna polemica! Le disfunzioni sono state corrette, e gli anziani hanno atteso con fiducia e pazienza il loro turno. Prima di rientrare a casa ognuno di loro è stato monitorato dall’equipe medica per verificare eventuali reazioni al vaccino. Alla fine, ad ognuno è stato consegnato un attestato di avvenuta vaccinazione con tutte le indicazioni sulla dose e sul lotto iniettato, oltre alla data per effettuare il richiamo.
Avevamo raccolto domenica i commenti di qualche anziano: un novantenne, con l’energia di un giovanotto, ha dichiarato di sentirsi bene ed è convinto che la vaccinazione sia l’unico rimedio contro il Covid. Al suo commento ha fatto eco una donna, che ha invitato i suoi coetanei a non rinunciare a questa possibilità, sottolineando che si tratta di un dovere. Un altro signore, accompagnato dalla figlia, ha rivolto un pensiero a quanti ci hanno lasciati, e che il vaccino avrebbe sicuramente salvato; mentre un anziano, Salvatore, ha espresso la sua soddisfazione per il ruolo che sta avendo Milazzo, e la convinzione che solo così moltissimi concittadini potranno essere vaccinati e quindi essere tutelati dal virus!
Ma questo, come detto, avveniva domenica!
Oggi le notizie sono altre, e il fatto che i milazzesi debbano andare a Mistretta lascia l’amaro in bocca. “Ma che razza di decisioni prendono?” ci ha detto un signore di 82 anni. “Loro pensano che sia un aiuto ai vecchi mandarci a cento chilometri da qui, quando abbiamo un ospedale! Allora è vero che vogliono farci morire…“, è stato lo sfogo di una donna che di anni ne ha 94 e ragiona meglio di tanti altri che prendono decisioni spesso senza riflettere!
Ci fermiamo qui, e vi assicuriamo che gli altri commenti raccolti non rendono merito alla sanità! Sono certe decisioni che la mettono sul banco degli imputati, anche se i politici dichiarano di non saperne nulla! Ma dovrebbero essere proprio i politici, visto che sono stati eletti con il voto dei cittadini, fra i quali ci sarà pure qualche ultraottantenne, a tutelare chi deve fare ricorso al vaccino: il tempo del servizio di leva, del soldato che da Trapani veniva spedito a Gorizia o da Pordenone a Siracusa è passato da un pezzo. Milazzo ha un suo ospedale: privarlo di un servizio essenziale per la salute dei milazzesi e spedirli a Mistretta non è la soluzione migliore. Così come non è la soluzione migliore ricorrere a giri di valzer (Messina, Taormina, Sant’Agata di Militello, Patti, Barcellon) pensando che chi ha bisogno possa subire certe scelte!
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