CONTINUA L’ABBATTIMENTO DEGLI ALBERI FRA IL SILENZIO DI CHI ALZA LA VOCE SOLO PER TUTELARE QUALCOSA CHE RITIENE ESSERE DI PROPRIETA’. FRA TAGLI AUTORIZZATI E AVVELENAMENTI SUGGERITI, IL “FLAGELLO DI DIO”, ATTILA, RE DEGLI UNNI, ERA SOLO UN DILETTANTE ALLO SBARAGLIO. QUI IN FATTO DI TAGLI CE LA POSSONO PROPRIO… LASCIAMO PERDERE!
Che male facevano quei magnifici pini che da parecchi decenni adornavano ed ombreggiavano Piazza San Papino? – Che erano adeguato contorno alla Chiesa omonima? – Che costituivano una zona d’ombra per quanti (generalmente persone di certa età) volevano trascorrere qualche ora della loro giornata, riparati dai raggi cocenti del sole? C’è un motivo serio e non inventato che prevarichi tutto ciò? Io non ne trovo uno solo, ma …non lo sapremo mai ! Ma sì, eccolo: le radici stavano smantellando pian piano anche il marciapiede, rendendo pericoloso il passeggio dei pedoni!!!!!!
Ma i maestosi eucalyptus di Via Umberto in quello spazio che un tempo vide, grandioso, il palazzo Carrozza? Certo, ricresceranno, come i capelli di chi decide di tagliarli “a zero” perchè teme la calvizie! Anche questo resterà mistero…come mistero restano i 39 alberi, ancora nel pieno della loro vita vegetativa, abbattuti in Via Umberto I°…quelli di Via Risorgimento…quelli di Via Acqueviole… di Via delle Gelsominaie (dove dopo il recente taglio – effettuato non si sa da chi) ignoti sono passati al diserbante per inaridire anche il sottobosco rinato rigoglioso a dispetto delle ferite del tronco tagliato a livello di strada.
E la lista come tutti sanno sarebbe veramente lunga. Che dire se non che l’amore e l’apprezzamento per il benefico apporto di quello che tutti chiamano, a ragion veduta,“polmone verde”, a Milazzo sono vero e proprio TABU’. E Attila, non quello interpretato da Abatantuono, ma l’altro, quello definito il Flagello di Dio, deve solo apprendere da questi avvelenatori e tagliaboschi…
Eppure c’è chi si accorge che al Tono il Boschetto dell’Ancora è minacciato dalla nascita di un lido! Dello scempio che c’è in città e degli alberi sradicati e avvelenati nel giro di una notte, non si parla!