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VIA CAP. FRANCESCO SPOTO, una strada inspiegabilmente abbandonata!

“Francesco Spoto era nato a Milano, ma la sua sicilianità e l’essere milazzese, l’aveva nel cuore. Nell’infanzia e nell’adolescenza, ha sempre passato le sue vacanze qui a Milazzo ospite dei nonni Spoto, ma soprattutto in compagnia degli zii Trio e Oliva e dei “cuginetti”. Anche da militare ha continuato a tornare a Milazzo in ogni occasione consentita dall’arma dell’Aeronautica, per passare qualche giorno con la sua famiglia, i parenti, con il gruppo dei suoi amici più affezionati. La città di Milazzo, con Del. GM. n. 40 del 12/5/2014, ad unanimità di voti, ha deciso di intitolare una strada alla sua memoria. Si tratta della vecchia via Valverde, nel tratto che da via Matteotti porta verso est. In quella strada ricade il Liceo Scientifico: ci auguriamo solo che migliaia di ragazzi, nel tempo, possano trarre ispirazione da un giovane come loro che ha reso onore a Milazzo e all’Italia!”.

Così avevamo scritto su TERMINAL il 17 maggio del 2014, otto anni fa, quando l’amministrazione Pino aveva inaugurato una strada, definita dalla topografia ufficiale semplicemnte Fondaco Pagliara, alla presenza delle autorità dell’Aeronautica e delle altre forze armate.

Avevamo sperato che quella strada che si perdeva in mezzo ai campi potesse essere al centro delle dovute attenzioni: ci induceva a crederlo non solo l’intolazione ad un Milazzese, definito Eroe della Pace, ma anche il ruolo di collegamento con un istituto superiore, la presenza di nuove unità immobiliari in una zona in forte espansione urbanistica, la frequenza quotidiana di decine e decine di studenti. Purtroppo tutto questo non ha giovato a nulla. Da allora la strada è abbandonata, inspiegabilmente. Il maltempo la rende impraticabile per gli avvallamenti che formano pozzanghere ampie e profonde. Non vogliamo continuare noi, che in quella via non ci viviamo: preferiamo dare la parola ad uno dei tanti abitanti della zona che ha preferito ricorrere ad una lettera per informare noi e l’amministrazione:

Vi scrivo perché, sicuramente, un articolo avrà più risultati di un reclamo fatto più volte al comando dei vigili urbani, ai vari assessori e sindaci che si sono susseguiti negli anni. Abito nella via Cap. F.sco Spoto (ex Via Val verde), per intenderci la via in cui sono ubicati i Licei scientifico e classico. La strada, oltre ad essere stretta di per sé, lo è diventata ancora di più perché le persone posteggiano dove vige un divieto di sosta e di fermata, impedendo al traffico di defluire in entrata e in uscita. Ogni tanto (ma molto sporadicamente) vediamo qualche vigile, ma le macchine rimangono ugualmente parcheggiate. Ogni giorno faccio questa strada (non avendo altre alternative) e tutti i santi giorni volano insulti e proteste. Mi chiedo se la legge è uguale per tutti!

Se così fosse le macchine che parcheggiate restringendo la sede stradale verrebbero rimosse da un carroattrezzi (abbiamo notato la solerzia e la puntualità nei giorni della processione). Stamattina un “signore” (solo dall’aspetto non certo dai modi), mi ha mandato a quel paese e invitato a non rompere le scatole, poichè è stato disturbato dal mio clacson mentre parlava comodamente con una signora in mezzo alla strada bloccando la circolazione e incurante del fatto che io, assieme ad altri, aspettassi i suoi comodi per transitare. Adesso più che mai c’è la necessità di mandare un vigile, ma stamattina la solita risposta, che suona come un alibi (non abbiamo personale!) dopo aver telefonato al comando, per regolare il traffico, in quanto la strada si è ancora di più ristretta a causa di un ponteggio per il rifacimento di una facciata e da un cantiere aperto per lavori lungo di essa.

Questo è quello a cui dobbiamo assistere ogni giorno? Non c’è pulizia, le erbacce hanno invaso la carreggiata e il tratto di illuminazione arriva fino ai campetti di calcio. Dopo, nonostante ci abitino persone che pagano regolarmente le tasse, non vengono erogati gli stessi servizi garantiti a chi abita in centro. La vecchia casa cantoniera ferroviaria, che si trova più avanti, oltre a costituire un pericolo perché potrebbe crollare da un momento all’altro, è diventata una discarica a cielo aperto. Vi chiedo gentilmente di aiutarmi. Grazie“.

Abbiamo preferito, come al solito, tutelare l’anonimato di questo nostro interlocutore; ma ciò non significa che la sua richiesta, fra l’altro formulata anche nelle sedi competenti, non debba avere un riscontro. Ci auguriamo, per lui, per i residenti di quella strada, per il Capitano Francesco Spoto, che si provveda al più presto a riportare ordine, rispetto delle regole e pulizia… E siamo certi di incontrare la sensibilità dei nostri amministratori. 

 
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