UNA LETTERA INDIRIZZATA A TERMINAL, CON LA QUALE SI CHIEDE AL DIRIGENTE DEI LAVORI PUBBLICI DEL COMUNE DI MILAZZO DI SAPERNE DI PIU’…
Milazzo 12 settembre 2015
Al Direttore di TERMINAL
OGGETTO: Lavori per la realizzazione dell’impianto di videosorveglianza comunale.
Con riferimento all’articolo pubblicato il 4 settembre scorso, viene ribadito che i lavori di cui in oggetto dovevano essere completati entro il 31 maggio 2015. A nulla giova la dichiarazione resa dall’assessore ai LL.PP. che inventandosi una fantomatica proroga sostiene che i lavori dovranno essere consegnati entro il mese di ottobre; siamo in presenza di un gioco delle tre carte in quanto tale termine non può essere posticipato dal primo arrivato a proprio piacimento o convenienza. Il Ministero dell’Interno che ha erogato il finanziamento a costo zero per l’importo di € 300.000,00 a favore del comune di Milazzo, tra le tante cose e condizioni ha stabilito per convenzione anche il termine ultimo per la consegna dei lavori (31 maggio 2015); tranne che, su apposita richiesta non abbia emesso un decreto di proroga.
Per consegna dei lavori si intende che l’impianto deve essere completato e funzionante in ogni sua parte, deve essere fruibile da parte del Personale della Polizia Municipale e dalle altre Forze di Polizia, le quali possono avere libero accesso al verificarsi di fatti delittuosi o nello svolgimento di indagini. Ma in effetti non è così: l’impianto non funziona.
Tutto ciò premesso, trattandosi di un pubblico appalto, al fine di fugare ogni dubbio chiedo tramite questo giornale al dirigente dei lavori pubblici arch. Natalia Famà, responsabile unico del procedimento, unico soggetto qualificato a fornire chiarimenti, di rispondere alla Cittadinanza sui seguenti quesiti:
- Comunicare il termine ultimo contrattualmente previsto per il completamento dei lavori;
- Se i lavori sono stati ultimati in tutte le sue parti;
- Se il Ministero dell’Interno ha concesso proroga sulla data di ultimazione, precedentemente convenuta.
Ritengo, inoltre, che con questo andazzo c’è la concreta possibilità di perdere il finanziamento, in quanto se il Ministero dell’Interno dovesse venire a conoscenza di queste poco chiare vicende procederà senza alcun indugio alla revoca dello stesso. L’impresa appaltatrice, in ritardo con la consegna dei lavori, sembra che non abbia percepito neanche una rata di acconto. Quindi in caso di revoca del finanziamento chi pagherà questi danni?
A chi bisogna dare questo merito?
Si ringrazia per l’attenzione ricevuta.
Distintamente.
Lettera firmata