ACCADE AD UNA DONNA DI MILAZZO, MA POTREBBE ACCADERE IN QUALSIASI CITTA’, GRANDE O PICCOLA, DELLA NOSTRA PENISOLA. E POTREBBE ESSERE COINVOLTO OGNUNO DI NOI, O DI VOI LETTORI! MA DOPO NOVE MESI SCATTA ANCHE LA DENUNCIA!
DA 9 MESI ATTENDE INVANO LA FORNITURA DEL GAS per la sua abitazione di Vico II Brigandì. Per chi non lo sapesse, Vico II Brigandì è la stradina che costeggia, procedendo da Olivarella verso Milazzo, il cavalcavia che supera il tracciato autostradale, prima dell’Ospedale.
La richiesta è stata presentata nove mesi addietro. Da allora si è assistito al trionfo della burocrazia e dello scaricabarile, al punto che la proprietaria dell’immobile ha conferito incarico ad un legale di presentare denuncia per inadempimento/mancata erogazione di servizio pubblico all’azienda fornitrice, informando nel contempo lo Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’Italgas reti S.p.A. e l’Organismo di vigilanza di Italgas, ENI Gas e Luce S.p.A.
La strada in questione ricade nel comune di Milazzo ma la proprietà è della città Metropolitana di Messina, ossia dell’ex Provincia: dallo scorso 20 settembre, data della richiesta di fornitura presentata ad ENI Gas e Luce, cui hanno fatto seguito le ulteriori trasmissioni di incartamenti e autorizzazioni, si è giunti al 28 novembre, con la nota nella quale “il Comune di Milazzo dichiarava la propria incompetenza a rilasciare l’autorizzazione al taglio della strada richiesto dalla Società Italgas S.p.A.”, rinviando per la necessaria autorizzazione alla Città Metropolitana di Messina, già Provincia Regionale di Messina. Autorizzazione ottenuta il 23 gennaio 2020, quindi un primo iter di ben quattro mesi! Nulla di fatto, nonostante l’autorizzazione, ma solo un incomprensibile scaricabarile che danneggiava l’utente, costretta a sollecitare più volte l’azienda; che, a sua volta, negava di avere ottenuto l’autorizzazione, e si rifugiava in un ennesimo tentativo di prolungare i tempi per l’esecuzione della fornitura in un banale quanto ingiustificabile “… Le comunichiamo che la pratica in oggetto risulta sospesa in quanto siamo ancora in attesa del Permesso Comunale. Le precisiamo altresì, di aver provveduto a sollecitarne l’ottenimento. Non appena ci perverrà l’autorizzazione, sarà nostra cura, previo contatto telefonico, programmare”.
Fin qui la storia…
Beh, normale amministrazione, direte voi! No, cari amici lettori: questa non è la normalità. E’ piuttosto il mancato rispetto delle norme più elementari di comportamento. E’ la classica risposta quando non si è in grado di dare risposte certe: allungare i tempi, prendendo tempo! Ma il “prendere tempo”, quando già si ottiene un’autorizzazione dall’Ente proprietario della strada, suona come un’offesa all’intelligenza di chi riceve la risposta: la richiesta dell’autorizzazione a chi NON E’ PROPRIETARIO!
Ed ecco allora quanto scrive il legale della signora, che dopo nove mesi ancora attende una risposta chiara ma, ancor di più, la definizione della sua pratica e l’allaccio (che è la cosa che interessa di più):
“… ripartendo dal tenore della replica dell’8 giugno 2020, la mia assistita dovrà attendere che il Comune di Milazzo rilasci un permesso che non emetterà mai per le ragioni ampiamente addotte … !
Davvero non bastano parole !!!
Tanto premesso, appare evidente come il comportamento della Società Italgas Reti S.p.A. sia improntato a mala fede e si ponga in spregio delle norme di legge e di quei principi etici – peraltro richiamati nel prologo del Codice Etico della stessa Italgas S.p.A. approvato con Delibera del CdA del 18.10.2016 – di <integrità, trasparenza, correttezza, professionalità, buona fede, onestà, di reciproco rispetto dei legittimi interessi ai quali le Persone di Italgas devono conformarsi nei rapporti con i clienti>.
Dal canto suo, Eni gas e luce S.p.A., parimenti destinataria di tutta la corrispondenza intercorsa con Italgas, ha tenuto un comportamento passivo ed inerte di fronte alle plurime comunicazioni avanzate dall’utente mia assistita per denunciare i ritardi e le contraddittorie quanto pretestuose motivazioni del ritardo addotte da Italgas; ha omesso quel comportamento, da essa esigibile, di tutela del consumatore nel corso del rapporto contrattuale; ha omesso di fornire il supporto necessario alla corretta prosecuzione e/o al completamento del rapporto contrattuale; ha omesso di prestare attenzione ai reclami della cliente.
La rilettura di tutta la corrispondenza ad oggi intercorsa tra la Sig.ra xxx e le Società inadempienti evidenzia un comportamento provocatoriamente offensivo dell’intelligenza del consumatore, lesivo dei principi di lealtà e di affidamento che dovrebbero informare i rapporti tra i contraenti, pregiudizievole per i diritti soggettivi di cui è titolare l’utente Sig.ra xxx , che chiede un servizio essenziale, e dell’interesse legittimo al buon funzionamento dei servizi pubblici oltre che oltraggioso della dignità personale e professionale di tutti gli attori della vicenda.
Stante il persistente inadempimento, non resta alla scrivente che rimettere la vicenda che ci occupa alle competenti Autorità per i provvedimenti e le determinazioni di competenza.
Riservo ogni altra azione risarcitoria.”
Come finirà? Ci auguriamo bene per la richiedente. Così come ci auguriamo che l’Autorità Garante possa sanzionare chi si è reso responsabile di un disservizio che non ammette alcuna giustificazione. Sappiamo per certo che a questi ritardi, a queste incomprensibili viocende, non verrà mai scritta la parola fine: oggi a Milazzo in vico II Brigandì, domani inn un’altra strada di un’altra città, grande o piccola che sia…
Ed allora non possiamo far altro che mettere sul banco degli imputati la burocrazia, lo scaricabarile. Forse la prima potrebbe anche finire, ma lo scaricabarile no. E se non si procederà dall’interno degli Enti, pubblici o privati che siano, a dare regole precise che siano rispettate, e che si ricordi che l’utente non è buono solo quando paga la bolletta, allora qualcosa potrebbe cambiare!
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