Il 28 febbraio 2001 se ne andava zio Nino, sconfitto da un male terribile, nonostante i viaggi della speranza. Era il penultimo dei figli di nonno Giovannino Petrungaro, e l’ultimo a sposarsi.
Papà di Giovanni e di Daniele, lavorava al Banco di Sicilia, a Giammoro, ma scelse di abitare a Milazzo quando fu trasferito in questa città. Acquistò la sua casa a due passi da noi, per stare – disse – vicino a sua sorella, mia mamma.
Proprio lei, mia mamma, rimasta vedova da cento giorni, seppe che il fratello si stava spegnendo e nel cuore della notte, da sola e prima di noi nipoti, non si era affatto preoccupata di uscire e muoversi per le strade, al buio: l’unico suo pensiero era quello di giungere in tempo per dare l’ultimo saluto a suo fratello. Cosa si siano detti non lo so… ma di sicuro lo ha accompagnato con le sue preghiere e le sue raccomandazioni, come faceva quando era un ragazzo.
Zio Nino riposa al cimitero di Milazzo, accanto a papà. ieri sono andato a trovarli, come faccio spesso. Rimango a guardare il suo volto, riscoprendo la sua dolcezza e la sua grande bontà. I ricordi che mi legano a lui come primo nipote sono ancora intatti…
Oggi, a distanza di venti anni dalla sua partenza, tornano in mente, e mi sembra di essere in quella casa di via Tommaso Cannizzaro, a Messina: io piccolo, lui giovane, con i nonni e gli altri zii, a sognare il domani…
Ciao zio Nino, ci vediamo… Veglia su di noi e abbraccia tutti!
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